Stalking condominiale: quando i comportamenti molesti del vicino diventano reato

stalking condominiale

Negli ultimi anni, il fenomeno dello stalking condominiale è emerso con sempre maggiore frequenza nelle cronache giudiziarie italiane. Si tratta di una particolare forma di atti persecutori che si verifica all’interno del contesto abitativo, in cui una persona, spesso un vicino di casa, adotta comportamenti molesti, vessatori o intimidatori nei confronti di un altro condomino, arrivando a compromettere la serenità della sua vita quotidiana.

L’art. 612-bis del Codice Penale, introdotto con la legge n. 38 del 2009, punisce il reato di atti persecutori (noto comunemente come stalking), disponendo che:

“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionargli un perdurante e grave stato d’ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto ovvero da costringerlo ad alterare le proprie abitudini di vita, è punito con la reclusione da uno a sei anni.”

Questa disposizione normativa, sebbene pensata inizialmente per contrastare fenomeni legati soprattutto alle relazioni affettive terminate con risvolti ossessivi o violenti, trova oggi applicazione anche in contesti diversi, come quello condominiale.

Quando lo stalking avviene nel condominio

Nel caso dello stalking condominiale, il persecutore non è un ex partner, bensì un vicino di casa. La vicinanza fisica, l’accesso condiviso agli spazi comuni e la convivenza forzata nello stesso edificio o complesso abitativo, possono diventare terreno fertile per l’insorgenza di comportamenti molesti reiterati, capaci di minare la qualità della vita di una persona.

Gli atti persecutori in ambito condominiale possono assumere molteplici forme:

  • Controlli ossessivi: sorvegliare costantemente gli spostamenti del vicino, annotando orari di ingresso e uscita;

  • Rumori molesti deliberatamente provocati in orari sensibili (es. notturni);

  • Aggressioni verbali reiterate, insulti o minacce, anche davanti ad altri condomini o in presenza di minori;

  • Danneggiamenti alla proprietà privata o agli oggetti del vicino;

  • Comunicazioni offensive (biglietti anonimi, cartelli esposti nel condominio, messaggi via chat condominiali con toni diffamatori o intimidatori);

  • Denunce infondate o richieste continue all’amministratore con lo scopo di vessare la persona presa di mira.

La giurisprudenza ha avuto modo di riconoscere che simili condotte, se reiterate e idonee a generare nella vittima un grave stato d’ansia o a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita, integrano a tutti gli effetti gli estremi del reato di stalking.

Le condizioni per configurare il reato

Non tutti i contrasti condominiali, anche se accesi, sono penalmente rilevanti. Perché si possa parlare di stalking condominiale, è necessario che ricorrano alcuni elementi oggettivi e soggettivi, ben delineati dalla norma e confermati dalla giurisprudenza:

  1. Condotte reiterate: deve trattarsi di comportamenti ripetuti nel tempo, non di un singolo episodio isolato.

  2. Finalità persecutoria: le azioni devono avere una finalità di molestia, intimidazione o vessazione, non possono essere giustificate da un semplice dissidio di vicinato.

  3. Effetto sulla vittima: deve esserci un effettivo turbamento psicologico nella persona offesa, concretizzatosi in:

    • un perdurante e grave stato d’ansia o paura;

    • un fondato timore per l’incolumità propria o dei propri cari;

    • una modificazione delle abitudini di vita (es. cambiare percorso per evitare l’incontro, non uscire più di casa, installare telecamere di sorveglianza, ecc.).

L’accertamento di tali condizioni è spesso affidato a perizie psicologiche, testimonianze di altri condomini, documentazione medica o prove audio/video raccolte dalla persona offesa.

Alcune sentenze significative

Numerose pronunce giurisprudenziali hanno confermato la sussistenza del reato di stalking in ambito condominiale. Tra queste, si segnala:

  • Cassazione Penale, Sez. V, Sentenza n. 20993/2020: ha confermato la condanna di un condomino per atti persecutori nei confronti di un vicino, consistiti in continue offese, minacce, pedinamenti e danneggiamenti, tali da costringere la vittima a modificare le proprie abitudini e vivere in uno stato costante di paura.

  • Cassazione Penale, Sez. V, Sentenza n. 53523/2016: ha stabilito che la presenza di un grave stato d’ansia indotto da comportamenti molesti reiterati può essere desunta anche dall’alterazione delle abitudini di vita documentata da cambiamenti concreti nel comportamento della vittima.

  • Tribunale di Milano, Sent. 2019: ha riconosciuto lo stalking condominiale per una serie di minacce e molestie verbali ripetute nel tempo, sfociate in veri e propri attacchi d’ira nei confronti della vicina, documentati da registrazioni e referti medici.

Come difendersi e a chi rivolgersi

Chi subisce comportamenti molesti in ambito condominiale deve sapere che esistono strumenti legali efficaci per tutelarsi. I passaggi consigliati sono:

  1. Documentare tutto: registrazioni audio/video, messaggi scritti, testimonianze di altri condomini, referti medici possono costituire prove determinanti.

  2. Denunciare alle autorità competenti: la persona offesa può sporgere querela presso le Forze dell’Ordine o direttamente in Procura.

  3. Richiedere misure cautelari: il giudice, su richiesta del PM, può emettere provvedimenti urgenti come il divieto di avvicinamento o il divieto di comunicazione con la vittima.

  4. Rivolgersi a un avvocato penalista: fondamentale per impostare correttamente l’azione legale e valutare l’opportunità di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del danno morale e materiale subito.

Il ruolo dello Studio Legale Sirica

Lo Studio Legale Sirica, con comprovata esperienza nel diritto penale, offre assistenza legale specializzata alle vittime di stalking, anche in ambito condominiale. L’approccio dello Studio si basa su un ascolto attento della persona, la raccolta metodica delle prove e l’elaborazione di una strategia difensiva efficace, che può includere:

  • la tutela immediata con la richiesta di provvedimenti urgenti;

  • la valutazione dell’idoneità delle prove raccolte;

  • l’assistenza nel procedimento penale contro il molestatore;

  • la costituzione di parte civile per il risarcimento del danno.

Lo stalking condominiale è un fenomeno sempre più rilevante, che richiede consapevolezza e strumenti adeguati per essere affrontato. Non si tratta solo di “litigi tra vicini”, ma di situazioni che possono avere ripercussioni psicologiche gravi per chi le subisce.
Chi è vittima di comportamenti molesti ha il diritto di vivere serenamente nella propria casa e può contare su una tutela piena prevista dall’ordinamento.

Per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza legale riservata, è possibile contattare lo Studio Legale Sirica attraverso il sito www.studiolegalesirica.com o prenotare un appuntamento presso la sede di Sarno telefonando 📞 𝟑𝟐𝟖.𝟏𝟑𝟖𝟐𝟒𝟕𝟔.

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