Stalking nei confronti delle donne: cosa dice la legge e come difendersi

stalking

Lo stalking è una forma di violenza subdola e persistente che può trasformare la vita della vittima in un incubo quotidiano. In Italia, il legislatore ha riconosciuto la gravità di questo fenomeno introducendo nel 2009 il reato di atti persecutori, disciplinato dall’articolo 612-bis del Codice Penale.
Lo stalking colpisce in modo sproporzionato le donne e rappresenta una delle più gravi manifestazioni di violenza di genere, con conseguenze psicologiche, fisiche e sociali devastanti. L’Avvocato Michele Sirica, penalista con esperienza in reati contro la persona, offre assistenza legale alle vittime di stalking in tutte le fasi del procedimento penale, dalla denuncia alla costituzione di parte civile.

Cos’è lo stalking e quali comportamenti rientrano nel reato

Il reato di stalking si configura quando una persona, attraverso condotte reiterate, provoca nella vittima un grave e perdurante stato di ansia o paura, oppure la costringe a cambiare le proprie abitudini di vita.
I comportamenti che possono integrare il reato sono numerosi e spesso si presentano in combinazione:

  • Telefonate insistenti o messaggi continui (anche via WhatsApp, email o social network);

  • Appostamenti, pedinamenti, sorveglianza ossessiva;

  • Diffusione di notizie o immagini private a scopo di intimidazione o vendetta;

  • Minacce dirette o indirette, rivolte anche a familiari o persone vicine;

  • Atti vandalici o intrusioni nella vita personale o professionale della vittima.

Con l’avvento dei social network e delle tecnologie digitali, si parla sempre più spesso di cyberstalking, ossia persecuzioni realizzate attraverso strumenti informatici e telematici. In questi casi, l’aggressore può nascondersi dietro profili falsi, creando una pressione psicologica continua e difficile da arginare senza un adeguato supporto legale.

Le vittime: soprattutto donne

Le statistiche mostrano che oltre il 75% delle vittime di stalking sono donne, e nella maggior parte dei casi il persecutore è un uomo con cui la vittima ha avuto una relazione affettiva, sentimentale o lavorativa.
La fine di una relazione spesso scatena comportamenti ossessivi: l’ex partner inizia a controllare, a cercare contatti, a inviare messaggi, a comparire sotto casa o sul luogo di lavoro. Con il tempo, queste azioni apparentemente “inofensive” si trasformano in vere e proprie molestie persecutorie.

Le conseguenze psicologiche per la vittima possono essere gravissime: ansia, insonnia, attacchi di panico, isolamento sociale, perdita del lavoro, e nei casi più estremi, tentativi di suicidio.

Cosa prevede la legge: l’articolo 612-bis c.p.

L’art. 612-bis del Codice Penale punisce con la reclusione da uno a sei anni e sei mesi chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta qualcuno in modo tale da:

  1. Causare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o paura;

  2. Ingiungere alla vittima di modificare le proprie abitudini di vita;

  3. Ledere la libertà o la tranquillità personale.

La pena è aggravata se il reato è commesso:

  • dal coniuge, anche separato o divorziato;

  • da persona legata da relazione affettiva alla vittima;

  • nei confronti di una donna in stato di gravidanza;

  • nei confronti di un minore o di una persona con disabilità;

  • mediante strumenti informatici o telematici.

Oltre alla sanzione penale, il giudice può disporre misure cautelari come il divieto di avvicinamento o gli arresti domiciliari, per proteggere immediatamente la vittima.

Come difendersi dallo stalking

La prima regola fondamentale è non sottovalutare mai i segnali. Anche se inizialmente gli atteggiamenti persecutori possono sembrare solo fastidiosi, con il tempo possono degenerare.
Ecco alcuni passaggi fondamentali per tutelarsi:

  1. Conservare tutte le prove (messaggi, email, registrazioni, foto, video, post sui social);

  2. Rivolgersi alle Forze dell’Ordine e sporgere denuncia o querela entro sei mesi dall’ultimo episodio persecutorio;

  3. Richiedere misure cautelari urgenti come il divieto di avvicinamento o di comunicazione;

  4. Farsi assistere da un avvocato penalista esperto in reati di violenza di genere, per intraprendere le corrette azioni legali e costituirsi parte civile nel processo;

  5. Contattare centri antiviolenza o servizi di supporto psicologico specializzati.

Lo Studio Legale Sirica supporta le vittime anche nella fase di raccolta delle prove, nel dialogo con le autorità e nella gestione della denuncia, assicurando riservatezza, competenza e rapidità d’intervento.

Il ruolo dell’avvocato penalista

Affrontare un persecutore non è semplice. Un’assistenza legale qualificata è indispensabile per:

  • Valutare correttamente i fatti e le prove raccolte;

  • Redigere una denuncia completa e circostanziata;

  • Ottenere la protezione immediata della vittima;

  • Agire in giudizio per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti.

Attraverso un approccio umano e professionale, tuteliamo le vittime di stalking garantendo una strategia difensiva personalizzata. Lo Studio opera anche in sinergia con psicologi e centri antiviolenza per offrire un percorso di protezione completo.

Lo stalking non è un “atto d’amore”, ma una violenza vera e propria.
Ogni donna ha il diritto di vivere libera dalla paura, e la legge italiana mette a disposizione strumenti efficaci per punire i colpevoli e proteggere le vittime.
Rivolgersi tempestivamente a un avvocato penalista è il primo passo per uscire da una situazione di pericolo e riappropriarsi della propria libertà.

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